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Italia 2020. Energia e ambiente dopo Kyoto (2013)

Italia 2020. Energia e ambiente dopo Kyoto (2013)

di Istituto Sviluppo Sostenibile Italia a cura di Paolo Degli Espinosa | Edizioni Ambiente

Il rinnovamento energetico è una grande opportunità per l’Italia. Le ragioni di una svolta in senso sostenibile del nostro sistema energetico sono note da anni, ma assumono oggi un’importanza cruciale per due eventi concomitanti: da una parte la limitata offerta di petrolio, che nonostante i prezzi alle stelle stenta a tenere il passo con la crescente domanda asiatica, e dall’altra il rischio di rottura degli equilibri climatici, in buona parte causati proprio dall’elevato consumo di petrolio, anche sotto forma di carburante.

Quale direzione scegliere per uscire dalla dipendenza dall’oro nero? Nel nostro paese il dibattito su questo tema ha visto riemergere prima l’ipotesi di un maggiore impiego del carbone – in netta contraddizione con gli obiettivi sottoscritti a Kyoto per la riduzione delle emissioni di CO2 – e poi la riproposta del nucleare, una tecnologia che però comporta tuttora costi e rischi molto elevati.

La scelta energetica proposta dagli autori di Italia 2020 è radicalmente diversa: un impegno forte sull’efficienza energetica, la più disponibile e meno costosa delle risorse. Già da sola permette di conseguire la stabilità dei consumi e la riduzione del peso delle importazioni, pur aumentando i servizi. Nella stessa ottica va dato impulso alla cogenerazione-trigenerazione diffusa.

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Autonomia energetica.Ecologia, tecnologia e sociologia delle risorse rinnovabili (2006)

Autonomia energetica.Ecologia, tecnologia e sociologia delle risorse rinnovabili (2006)

di Hermann Scheer | Edizioni Ambiente

Che cosa ostacola ancora oggi il decollo di un sistema energetico basato sulle risorse rinnovabili? Se l’interesse da parte del pubblico verso le tecnologie energetiche pulite appare elevatissimo, quando ci si sposta sul piano dei decisori si trovano resistenze enormi e spesso il dibattito sembra non solo in stallo, ma addirittura in regresso. A intervalli regolari si riprende a parlare di nucleare, mentre il peso delle fonti fossili cresce e l’impegno nello sviluppo delle risorse rinnovabili rimane perlopiù alle dichiarazioni di principio. Potenza delle lobby, certamente, ma anche una diffusa inadeguatezza della politica nell’attuare concretamente scelte ispirate alla logica dell’interesse collettivo.

Oggi ci troviamo su un crinale: l’avvio della svolta verso un sistema energetico basato sulle risorse rinnovabili sembra sempre più vicino, ma lo è quanto il rischio di una ulteriore e costosissima stagnazione.

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Il futuro dell’energia. Guida alle fonti pulite per chi ha poco tempo per leggere (2011)

Il futuro dell’energia. Guida alle fonti pulite per chi ha poco tempo per leggere (2011)

di Mario Tozzi, Valerio Rossi Albertini | Edizioni Ambiente

È possibile trarre energia solare da una busta per la spesa? La nuova rete mondiale dell’energia sarà simile al web? Esistono alternative valide ai combustibili fossili (uranio compreso)? A queste domande rispondono Mario Tozzi e Valerio Rossi Albertini, due ricercatori del CNR da anni impegnati nella battaglia per uno scenario energetico pulito, sostenibile e basato su fonti rinnovabili.

Nel mezzo di un’“era energetica” di transizione, il nucleare stava tornando a emergere come una delle ultime possibilità di disporre di grandi quantità di energia. Ma, come già avvenuto un quarto di secolo fa, un gravissimo incidente ha spinto l’atomo nell’angolo; i costi immensi e i problemi ancora irrisolti delle scorie e della sicurezza hanno fatto il resto.

Anche per questi motivi è importante “riscoprire” le rinnovabili sicure di oggi. In questo agile tascabile è facile capire come funzionano tutte quelle tecnologie esistenti che permettono una fornitura senza rischi.

Non solo: già si scorge quale sarà il futuro nel campo delle rinnovabili. Gli autori aprono la porta al lettore su un mondo di tecnologie innovative in fase di collaudo nei laboratori di ricerca (pannelli fotovoltaici plastici, celle a combustibile idrogeno, dispositivi per l’accumulo come le batterie a ioni di litio ecc.). Sono queste le nuove frontiere della ricerca e le applicazioni possibili, dove ciò che sembra avveniristico oggi prefigura la quotidianità di domani.

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Energia. La follia mondiale (2010)

Energia. La follia mondiale (2010)

di Carlo A. Bollino | Rubbettino

Una riflessione aggiornatissima sul tema energetico, che analizza i principali punti scottanti per il futuro globale del pianeta e in particolare del nostro Paese. Dall’indecisione politica dei grandi della terra, che non sono finora stati capaci di affrontare il problema della sostenibilità, all’inquietante interrogativo su quanto petrolio ancora veramente ci rimane sul pianeta, il libro affronta i principali nodi della politica energetica globale, ma soprattutto su scala europea. Ombre e luci sul processo di liberalizzazione del settore energetico italiano costituiscono la lezione del nostro passato recente, sulla base della quale costruire le direttrici per la nuova politica energetica del Paese: ne va della competitività del sistema Italia e del benessere dei futuri cittadini italiani.
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Il prezzo da pagare. L’Italia e i conflitti del panorama energetico mondiale (2008)

Il prezzo da pagare. L’Italia e i conflitti del panorama energetico mondiale (2008)

di Stefano Agnoli – Giancarlo Pireddu | Dalai Editore

Può un Paese come l’Italia, che dipende per quasi il 90% dall’estero per le sue forniture di energia, permettersi il lusso di rinviare ancora a lungo scelte che si prospettano costose e soprattutto coraggiose? La crisi del gas del 2005, il rilancio del dibattito sul nucleare abbandonato dopo il referendum del 1987, il boom dei prezzi del petrolio e la nuova situazione internazionale che vede il mercato in mano ai nuovi “big” russi come la Gazprom e a Paesi produttori potenzialmente instabili, come il Venezuela e l’area del Caspio, rimettono in discussione il nostro futuro energetico. Un quadro che sarebbe di per sé delicato, ma che è reso ancora più complesso dai vincoli ambientali posti dall’accordo di Kyoto. Ripercorrendo il passato recente della storia energetica italiana si scoprono anche scorciatoie, scelte miopi, casi da “apprendisti stregoni” e speculazioni finanziarie.

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Energie alternative e rinnovabili (2010)

Energie alternative e rinnovabili (2010)

di G. Bonardi, C. Patrignani (a cura di) | Ipsoa

Il presente volume illustra il complesso mondo delle energie rinnovabili e alternative sviluppando in quarantaquattro capitoli i principali temi d’attualità riguardanti: la produzione, l’ambiente e le autorizzazioni, il bilancio e il fisco, la rendita catastale e l’ICI e infine le accise.
Lo fa con estremo rigore e scientificità attraverso i contributi di operatori del settore, di appartenenti all’amministrazione finanziaria, di autorevoli studiosi del diritto, di consulenti aziendali e professionisti che quotidianamente “affrontano” una materia che, a motivo della sua giovane età, presenta ancora molti dubbi interpretativi in sede applicativa.
La prefazione è a cura di Luca Miele, dirigente del Ministero dell’economia e delle finanze. Compongono il team dell’Opera sessantadue autori provenienti dai principali studi di consulenza, dalle maggiori aziende energetiche nazionali, da alcune tra le più prestigiose università statali e private, dalle Agenzie delle dogane e delle entrate. L’Opera è uno strumento di lavoro indispensabile per gli operatori del settore, che analizza le energie rinnovabili e alternative da tutti i punti di vista, offrendo soluzioni affidabili e sperimentate.

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Blue Economy 2.0. 200 Progetti Implementati- 4 miliardi di dollari investitiI – 3 milioni di nuovi posti di lavoro creati (2015)

Blue Economy 2.0. 200 Progetti Implementati- 4 miliardi di dollari investitiI – 3 milioni di nuovi posti di lavoro creati (2015)

di Gunter Pauli | Edizioni Ambiente

A ben vedere, quelli che vengono celebrati come trionfi dal pensiero economico, che li allinea nelle statistiche sul Pil e sulla crescita, di frequente si rivelano fenomeni del tutto irrazionali. Utilizzando i rasoi usa-e-getta buttiamo ogni anno centinaia di tonnellate di titanio, estratte in miniere dall’altra parte del mondo e lavorate a temperature altissime con costi energetici e ambientali enormi. Quando beviamo un caffè diamo valore solo a una frazione minima della biomassa da cui è stato prodotto: il resto lo gettiamo nella spazzatura dove genera gas serra e danneggia i suoli. Per potabilizzare l’acqua spesso scarichiamo nei fiumi e in mare sostanze chimiche dannose per la vita acquatica. Tagliamo milioni di alberi per soddisfare i nostri fabbisogni di carta, e quando l’abbiamo usata ne ricicliamo comunque una frazione minima… Gli esempi potrebbero continuare, ma è chiaro che l’umanità spreca troppa energia e materiali, e nel farlo emette troppi gas serra. Il principale responsabile di questo stato di cose è il modello economico dominante, basato su una logica lineare di incremento dei consumi. Serve una svolta, e questa può arrivare dalla blue economy teorizzata e applicata da Gunter Pauli. Incentrata sull’imitazione degli ecosistemi e la circolarità dei flussi di materia; negli ultimi vent’anni ha ispirato migliaia di imprenditori.
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Economia dell’energia (2011)

Economia dell’energia (2011)

di P. Ranci (a cura di) | Il Mulino

Il volume, che nasce dal corso universitario tenuto in Cattolica, contiene una descrizione essenziale dei temi principali, che non indugia nei dettagli, ma fornisce le nozioni di base, indispensabili per comprendere le implicazioni economiche delle scelte energetiche: ad esempio la rendita generata da petrolio e gas, l’instabilità dei prezzi, la difficoltà a ridurre il consumo di combustibili fossili. Analogamente, sono messe in rilievo le ragioni delle politiche per l’energia e i relativi strumenti per attuarle, come le tasse ambientali e i permessi negoziabili, la disciplina della borsa elettrica, l’antitrust. Su due aspetti gli autori si soffermano particolarmente: da un lato sulla liberalizzazione dei servizi a rete (elettricità e gas) e la regolazione, che nel nuovo assetto assume caratteri molto diversi dalla vecchia regolazione del monopolio; d’altro lato sul nesso tra sicurezza delle forniture di energia e prevenzione del cambiamento climatico, su cui s’innesta il problema di individuare politiche capaci di conciliare i due obiettivi.
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La rivoluzione solare. Perché l’energia del futuro viene dal sole (2007)

La rivoluzione solare. Perché l’energia del futuro viene dal sole (2007)

di Travis Bradford | Francesco Brioschi Editore

Nonostante l’opinione prevalente consideri l’energia solare un affare di nicchia, gli ultimi sviluppi nel settore dell’industria fotovoltaica ne fanno ormai una soluzione che può risolvere il problema energetico mondiale nella sua globalità. Per Travis Bradford la scelta dell’energia solare sarà quella vincente, perché si tratta dell’unica fonte che può scavalcare la tradizionale rete di distribuzione e che può essere prodotta direttamente dal consumatore finale, rivoluzionando i meccanismi consolidati dell’economia energetica. Il passaggio dal carbone e dal petrolio all’energia solare avverrà non tanto perché quest’ultima sia migliore per l’ambiente o perché più sicura, ma proprio perché conviene ai consumatori, siano essi singoli cittadini o grandi aziende. La rivoluzione solare sta già avvenendo – sostiene Bradford – ed è un cambiamento inevitabile e irreversibile, al pari delle trasformazioni che hanno cambiato per sempre le tecnologie della comunicazione e dell’informazione.